La principale è che poi posso venire qui a scrivere tutto sussiegoso che mi tengo alla larga dalle destinazioni turistiche. La seconda è che di solito bisogna prendersi a spallate per farsi largo tra la folla - ed io ho le spalline piccole - e la terza è che, per qualche motivo, c'è sempre troppa acqua nei dintorni - cosa che mi rende inconsciamente inquieto.
Oggi però ho fatto un'eccezione perchè ero curioso di vedere le cascate artificiali dell'artista danese Olafur Eliasson: una delle opere più discusse e pubblicizzate dell'anno.
Le cascate sono 4 e si trovano tutte nell'area di downtown, rispettivamente: sotto uno dei torrioni del ponte di Brooklyn, nel Lower East Side (a qualche metro dal Manhattan Bridge), a Brooklyn in corrispondenza della promenade e a Governor Island. Da alcuni punti della città (ad esempio dal porto dei Piers 16&17) si possono vedere tutti contemporaneamente.
La cascata del Brooklyn Bridge è obiettivamente una visione memorabile, imperiosa e possente. Le altre 3 sembrano un po' più buttate lì. Più in generale mi sfugge il significato complessivo dell'opera, anche se ne riconosco la spettacolarità. Arte e spettacolo però sono cose diverse, no?
2 commenti:
Che bello, sembra che il ponte faccia pipì ;-D
eh eh! La teneva da parecchio però
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