La cosa fica e' che per gli artisti squattrinati lo studio coincide quasi sempre con l'appartamento dove abitano. Per cui accoglienza in cucina, un giro nel soggiorno, giu' nello scantinato per vedere dove realizzano le loro opere e prima di salutarsi un bicchiere di vino o un pezzetto di formaggio.
Un'open house con i quadri insomma.
4 commenti:
ma che bello!
valescrive
Quando sono stato a New York sono andato ad assistere a una jam session jazz ospitata da una signora a casa sua.
Ora non ricordo il nome della signora, pero' dovrebbe essere abbastanza famosa visto che abbiamo trovato l'indirizzo sullla Lonely Planet
ah ah ah attenzione questo succede pure a milano (o succedeva? li avranno sfrattati??? sterminati???? gambizzati???) nel mitico T1 Via tibaldi n.1, un complesso di case simil popolari abitate da artisti e gente normale che aprivano le loro case x due gg l'anno
non lo sapevo! Ricordo che alcuni pittori aprivano i loro studi sul Naviglio Grande ma era una cosa molto diversa.
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