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1 settembre 2008

4 US Open

Che figata, ieri ho esaudito uno dei miei sogni di bambino: passare una giornata agli US Open di tennis. Mi sveglio alle 8 pimpantissimo, faccio una colazione leggera e poi salto sulla linea 7 della metropolitana in direzione del Queens per raggiungere dopo circa 40 minuti il complesso sportivo intitolato alla leggendaria Billie Jean King
Ed è subito come entrare in una specie di paese dei balocchi per gli appassionati di tennis. 20 forse 30 campi con i campioni che si allenano letteralmente a 2 metri di distanza da te; migliaia di persone che sciamano da una parte all'altra indecise se prendere posto sugli spalti, fare la fila per un autografo o mangiare l'ennessimo hotdog; aria di festa ed eccitazione. Imponente al centro della struttura si staglia l'Arthur Ashe Stadium che con i suoi 25,000 posti a sedere è il teatro di tutti i match più importanti. Io sono seduto nel loggione a uno degli angoli del campo - posizione fantastica per seguire gli incontri. Apertura di giornata con la serba Jelena Jankovic, brevemente al nr 1 delle classifiche nel corso dell'estate. Partita difficile opposta a una delle promesse del circuito - la 18enne danese Wozniacki - da cui Jankovic viene fuori giocando meglio i punti importanti nel secondo e terzo set.
A seguire il momento più atteso. Scende in campo Roger Federer, probabilmente il più grande campione nella storia di questo sport. E lo dimostra anche oggi alternando colpi devastanti a giocate di precisione e fulminee discese a rete. Una prova davvero spettacolare che ha lasciato a bocca aperta tutti i presenti - compreso l'avversario - il malcapitato Stepanek demolito in 3 set e poco più di un'ora. E per finire ho avuto anche il piacere di tifare un italiano - Andreas Seppi - che se la vedeva con l'idolo di casa Andy Roddick. Temevo di trovarmi in decisa minoranza negli spalti (24,999 contro 1) mentre con mia grande sorpresa il pubblico si è diviso quasi equamente tra i 2 giocatori...forse per quella propensione che hanno gli americani a stare dalla parte dell'underdog. Seppi è bravo a imbrigliare la potenza di Roddick con il suo gioco ordinato ma nei momenti decisivi gli viene a mancare la lucidità e cede in 3 set equilibrati.
E poi arriva il momento di tornare a casa. Un'ultima breve passeggiata tra i campi minori dove adesso si allenano i junior, una pallina raccolta da dietro una siepe che si trasforma in un prezioso souvenir e un po' di nostalgia

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Federer è nu braf guaglio' ma dire il migliore di tutti i tempi è una frase molto forte ....

Che dire allora di Laver, Borg, Sampras e della famigerata "mano sinistra di Dio" ?

JMcE

Alis ha detto...

E la sotoscritta? Soprannominata per anni Muro di Berlino....quando c'ero io sotto rete nn passava nulla!!!

palbi ha detto...

sì mo c'avevo la navratilova alla scrivania di fronte e non lo sapevo!

Per tornare al discorso dei più grandi di sempre io ribadisco la candidatura di Federer. Sampras ha un po' approfittato di un buco generazionale e del rendimento ballerino di Agassi. Borg non si è mai ripreso dalla sconfitta a Wimbledon con McEnroe...il più grande di sempre non può abdicare così! McEnroe forse è il maggiore talento ma il curriculim è meno prestigioso degli altri. L'unico vero rivale di Federer è Laver!Il ragazzo ha centrato non 1 ma 2 Slam in carriera. Federer però ha ancora almeno 5 anni di fronte a sè e, anche se probabilmente non saranno gloriosi come gli ultimi 5, basteranno per consolidarne il mito

Unknown ha detto...

Io voto Nargiso..sotto rete, nel doppio, era una bestia!

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