rss
twitter

19 settembre 2009

9 la statua della liberta'

21 mesi dopo il mio arrivo a NY finalmente stamattina mi sono convinto a visitare la Statua della Liberta'. E' quello che spesso succede con i monumenti della tua citta', ti dici "uno di questi giorni ci vado" e finisce che non vai mai. Aggiungi che io sono mediamente allergico alle destinazioni turistiche e 21 mesi cominciano ad avere + senso. In effetti la gita all'inizio non prometteva bene x niente: petulare di marmocchi ad ogni angolo, turisti iper aggressivi che devono visitare la citta' in mezza giornata, fastidio a dritta e pure a mancina. Inoltre la mia inettitudine x questo tipo di situazioni salta fuori subito appena il traghetto si accosta alla statua per la prima volta: mentre tutti scattano foto come dei forsennati, io mi accorgo che ho la memory card piena e anziche' godermi una delle viste + iconiche del mondo sono chinato come un pirla sulla macchina che cancello a casaccio le fotografie degli ultimi 6 mesi. Poi pero' , a poco a poco, ho cominciato a prenderci gusto e una volta approdato a Liberty Island mi sono anche rifatto con le foto (compresa la classica istantanea del perfetto turista con la statua alle spalle).

I monumenti si dividono in 2 categorie: quelli che sono meglio in foto e dal vivo ti lasciano con l'amaro in bocca (tipo la Sfinge) e quelli che mantengono quello che promettono (tipo la Cappella Sistina). La statua appartiene decisamente alla seconda categoria: maestosa, imponente, fa risuonare nell'aria in maniera distinta e inconfondibile quel messaggio di liberazione e indipendenza di cui e' simbolo universale. New York vale la pena di visitarla per mille e + ragioni e la Statua della Liberta' e' sicuramente una di quelle.
Lasciata Liberty Island, il traghetto si sposta a Ellis Island, che dalla meta' dell'800 fino agli anni '20 e' stato il punto di accesso per gli immigrati che da ogni parte del mondo bussavano alle porte degli Stati Uniti. Oggi, invece, ci si puo' trovare un suggestivo ed intelligente museo che riproduce il percorso ed i controlli a cui dovevano sottostare gli immigranti per ottenere finalmente il permesso di entrare nel paese. L'isola e' stata per tutti loro un luogo al tempo stesso di paura e di speranza, il culmine o la conclusione di un viaggio che in ogni caso avrebbe cambiato le loro vite . Il museo ospita anche un archivio dove si possono fare ricerche nei registri dell'epoca. Io ho scoperto che un mio omonimo sbarco' qui nel 1924 dopo essere partito da Monfalcone.
Stai a vedere che ho trovato lo zio d'America!

9 commenti:

Anonimo ha detto...

uno zio d'america fa sempre comodo, palbi.


valescrive

Fabrizio Cariani ha detto...

per me 6 anni nella bay area e non ho mai messo piede ad Alcatraz...

palbi ha detto...

vale, aspettiamo prima di scoprire se e' ricco! O se puo' essere d'aiuto x una carta verde ;)

fabrizio, pessimo! Neanche prima di partire definitivamente?

Anonimo ha detto...

5 anni a roma mai andata ai musei vaticani (anzi dissudendo tutti i miei ospiti a farlo!)

Zion ha detto...

che bello palbi, mi fai rimpiangere il non esserci andata! :'( ma avevo troppo poco tempo per farci un giro...next time!

Moky in AZ ha detto...

e' sempre cosi': quando ci vivi, te ne sbatti!! 9 anni in NJ e sono andata a NYC 2 volte (una volta come "pubblico" del Rosie O'Donnell show...)

Ora ci penso e dico:peccato non averci portato i bambini!!!

Unknown ha detto...

Too late..damn!

Gao ha detto...

ti capisco... io sono stato a rio de janeiro 18 mesi e non sino mai stato al pao de azucar... pero il corcovado, almeno quello, si!

tanya ha detto...

Quando si vive in una città si finisce per apprezzare meno i luoghi turistici.
Penso che visitare la statua della libertà sia un'esperienza da vivere per la sua imponenza, mi piacerebbe salire però fino alla torcia in alto.

Snap Shots

Get Free Shots from Snap.com
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...