- Al Met pagare è tendenzialmente facoltativo. Nel senso che sarebbe obbligatorio ma nessuno ti fila di striscio all'ingresso delle gallerie. C'è caso che puntino sul fatto che il biglietto è una spilla con il logo del museo e un sacco di gente (aka palbi) non se ne tornerebbe mai a casa senza averla pinzata ai jeans
- Gli allestimenti sono, in una parola, hollywoodiani: che si tratti di ricreare una tomba egizia, un colonnato rinascimentale o un monastero zen gli americani hanno un talento innato per la scenografia
- Di roba da vedere ce n'è tanta ma tanta proprio. Se pensate di fare il giro del museo in un pomeriggio scordatevelo. Diciamo che 4h bastano per farsi un'idea ma poi bisogna tornare
- Quando ritrovi un'opera d'arte dopo un po' di tempo ti fa una certa sensazione. Tipo quando cerchi il telecomando e per qualche motivo è finito in camera da letto mentre di solito è accanto alla tv. La scultura di Boccioni qui sotto, per esempio, l'avevo lasciata che era a Palazzo Reale a 2 passi dal Duomo. Mentre il dipinto di Monet era finito addirittura a Brescia e ritrovar la strada non deve essere stato facile (scusate l'allineamento delle gif ma è il meglio che mi è venuto)
- Le dimensioni dello store sono francamente imbarazzanti. Va beh che dovranno recuperare i soldi che ci smenano con i biglietti ma è pur sempre un museo, non un centro commerciale
- C'era una mostra dedicata al nostro Giorgio Morandi. Oh io sarò un po' troppo pop come sostiene qualcuno di voi ma cacchio c'è anche un limite a tenere il profilo basso. Giallino, grigino, marroncino...su un po' di quella lena. Dal basso della mia ignoranza non mi dovrei permettere ma alcuni dei dipinti mi sembravano gli schizzi che il professor Galli ci faceva fare alle medie
- L'arte africana resta un punto di domanda. Invece sorpresona dall'Oceania. Visto cose fantastiche. Frutto di un'immaginazione che sembra venire da un pianeta diverso dal nostro. E poi un'arte fatta per interagire col corpo: maschere, strani obelischi che vengono portati a mano (o sulla testa) durante danze rituali. Da bravo ciula come al solito ero senza macchina fotografica ma flickrate un po' e vedrete che mi date ragione
L’importanza di Dio in America
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Tutti prima o poi, guardando un film americano, leggendo un libro o
ascoltando un'intervista ad un presidente a stelle e strisce, hanno
incontrato la frase...
1 mese fa
6 commenti:
Il prezzo all'ingresso è suggerito e non imposto..infatti se dici che vuoi donare 1$ e basta..loro la spilletta te la danno anche per il solo single!La bazza l'avevo sentita da Nikki su Tropical Pizza...togo!
Fico. Ma perchè ad anziani e studenti suggeriscono di pagare metà del prezzo? Una volta che è libero uno farà pur quello che gli pare
sei stato ai Cloisters, su su praticamente dove finisce Manhattan? ci si entra con la spilletta del Met, io ci ho passato una domenica mattina memorabile!
non solo oggetto di culto ma anche passepartout! Fantastica questa spilletta. Ai Cloisters non sono ancora stato ma seguiro' il consiglio
"questo è un museo, non un centro commerciale"...
Ormai dovresti averlo capito: con tutta la stima che sbandierano per il personaggio, un episodio della vita di Gesù con cui molti americani hanno serie difficoltà a rapportarsi è la cacciata dei mercanti dal tempio! :-) Comunque, abbiamo del nostro anche in Europa: pensa al Grand Louvre, lo spazio ristorazione sotto la piramide...
Il prezzo è suggerito..è tipo come dire:"secondo me questo museo vale così...e a studenti e anziani consiglio di pagare la metà"..però poi tu sei libero di donare quello che vuoi. Naturalmente devi dirlo alla cassa..
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