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1 agosto 2009

3 cucina italiana II (tentativi di riabilitazione)

Prosegue pazientemente il mio tentativo di riabilitare la cucina italiana made in NY, bistrattata in un vecchio post. Tra i promossi c'e' questo ristorantino romagnolo di Soho che si chiama Bianca.
Premesso che vi dovete preparare a fare la fila per entrare (perchè non accettano prenotazioni), ricordare di fare bancomat (perchè non accettano carte di credito), rassegnare a stare gomito a gomito con quelli del tavolo accanto e stare attenti a quello che scegliete dal menù (sia per qualità sia per i prezzi), ecco dicevo - con le debite premesse - quasi sicuramente uscirete soddisfatti.
La fila c'e' ma il buon Giorgio un modo x infilarvi dentro lo trova sempre, della carta di credito per una sera si può anche fare a meno, la clientela è bella abbastanza x non farti rimpiangere di stare gomito a gomito con il tavolo accanto e il menù, nonostante qualche passo falso, ha sicuramente delle chicche come l'antipasto di carciofi e prezzemolo fritti. In generale il consiglio è di attenersi ai piatti semplici e ai sapori ricchi della tradizionali (carciofo, cavolo, salsiccia) piuttosto che andare sul pesce. Perchè poi a pensarci bene, anche per la mia esperienza, che i romagnoli siano gente di mare è un assunto ancora tutto da dimostrare

3 commenti:

Unknown ha detto...

E' vero..io mi definisco "sterpigno"..
..viva la Rumagna..

kikka ha detto...

Ma quindi c'è anche la piadina nel menù? E le tagliatelle?

palbi ha detto...

massi, "sterpigno" rende assolutamente l'idea

kikka, niente piada ma le tagliatelle puoi scommetterci :)

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