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7 aprile 2008

2 The Mighty & The Almighty

Il programma di reinserimento in una vita normale a cui ho deciso di dedicarmi dal rientro a NY prevede oltre ad orari lavorativi a una sola cifra, la creazione di una combriccola locale e più attenzione per la mia salute anche un immediato ritorno alla lettura: passione amatissima inopinatamente trascurata negli ultimi faticosissimi mesi.

Per questo oggi mi sono recato in un negozio della catena Barnes&Noble alla ricerca di un libro. L'obiettivo era trovare qualcosa sul Risorgimento italiano - è un paio di settimane che mi è presa quella voglia lì - ma visto che l'unico volume disponibile indicava le doti amatorie di Garibaldi come uno dei fattori che hanno contribuito alla creazione del suo mito ho pensato bene di passare a qualcosa di un po' più prosaico. E' così che mi sono imbattuto nello scaffale della politica internazionale dove la mia attenzione è stata attirata da un volumetto intitolato The Mighty & The Almighty a firma di Madeleine Albright. A onor del vero, io della Albright non sono mai stato un grande ammiratore anche se - visto chi l'ha succeduta nel ruolo di segretario di stato - il suo operato lo rivaluto ogni giorno di più. A incuriosirmi è stata soprattutto questa frase sulla contro-copertina del libro
Does America, as George W Bush has proclaimed, have a special mission, derived
from God
to bring liberty and democracy to the world?

Insomma, la religione cattolica è davvero un elemento cardine della politica estera dell'amministrazione Bush? In altri momenti avrei subito detto di no. Bush dice God ma intende money. Ma se non fosse così? Voglio dire, se dietro le malcelate spinte imperialiste dei Neocon davvero si nascondesse anche (o almeno in parte) una cattiva interpretazione della dottrina cristiana? Su altri versanti - come quello islamico e quello ebraico - siamo i primi a denunciare questa deriva e non ce ne stupiamo neanche più. Ma siamo sicuri di esserne esenti ?

E' una cosa su cui non mi ero mai soffermato a riflettere. Come tutti, mi sono reso conto della crescente voglia di ingerenza e persino di qualche spinta reazionaria in seno al mondo cattolico. Ma ero convinto che tutto ciò si limitasse alle questioni di carattere prettamente etico e sociale.
Possibile che, invece, la religione sia tornata ad informare l'agenda politica anche nel laicissimo Occidente?

Sono curioso di vedere se il libro mi suggerisce qualche risposta

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mikymai di politica non ne capisce niente. Ma questo post le piace proprio.

pizzulata ha detto...

bhe di quello che hai scritto ne capisco solo in parte qualcosa e forse anche quella parte valla a capì....
Fatto sta che un libro aiuta sempre in qualsiasi momento, il prediligo leggere ridendo ma anche essere concentrati nella lettura e abbandonarsi al libro tanto che intorno sembra non esserci nessuno, bhe è davvero unico(quando uno se ne rende conto), e nel tuo caso avere nyc intorno, bhe vuol dire tanto ;)

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