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18 marzo 2009

5 Quel gran fico del marchese di Lafayette

Oh questo qui è davvero un personaggio incredibile.
Nato in Francia attorno alla metà del XVIII secolo, all'età di 19 anni rinuncia ai piaceri facili della vita di corte per imbarcarsi alla volta degli Stati Uniti dove combatte la Guerra di Indipendenza accanto ai padri fondatori. Lascia un ricordo indelebile nella storia del giovane popolo americano per 3 ragioni: l'ardore che dimostra in battaglia, l'entusiasmo con cui sostiene gli ideali democratici della nuova costituzione e la più improbabile (ma anche sincera) delle amicizie che lo lega a George Washington, il primo presidente americano. Washington di Lafayette è tutto l'opposto: un uomo rigoroso, addirittura distaccato, meticolosamente attento ad ogni protocollo ufficiale e guardingo fino all'eccesso. Lafayette, invece, è una forza della natura, magari facile ad infiammarsi per entusiasmi passeggeri ma al tempo stesso fedele (ad ogni costo) ai grandi ideali in cui crede. Chi lo dice che bisogna assomigliarsi per andare d'accordo?

Quando torna in Francia la sua visione politica progressista inevitabilmente lo porta al centro delle vicende rivoluzionarie...almeno di quella prima fase della rivoluzione quando a risuonare nell'aria erano le parole libertà, eguaglianza e fraternità e non il taglio secco della ghigliottina.
E' tra i promotori di una dichiarazione dei diritti del cittadino, le folle lo adorano e ha il sostegno della Guardia Nazionale di cui viene messo a capo. Nella confusione degli eventi si trova più volte nella condizione di poter spodestare il re e reclamare per se stesso il potere assoluto. Non lo farà mai, troppo distante sarebbe stato da quello in cui credeva così fortemente.
Forse non fece la cosa giusta...la sua stella si eclissò e pagò con molti anni di prigionia al confino (quelli erano tempi duri in cui gli umori popolari cambiavano con il vento), ma soprattutto per il popolo francese si aprì un periodo infausto dominato prima dal Terrore e poi dal sogno imperialista napoleonico. Violenza, governi dispotici, sospensione dello stato di diritto...tutto il contrario di quello che ancora oggi la presa della Bastiglia rappresenta.

Ma la storia non finisce nemmeno qui. Ve l'avevo detto che questo Lafayette è straordinario. Una volta uscito dal carcere tornerà al centro della scena politica. Sarà, infatti, tra gli uomini che forzano la deposizioni di Napoleone e favorirà il ritorno della monarchia (ma stavolta nell'ambito di un regime costituzionale). I monarchi in questione non terranno fede alle loro promesse scivolando nuovamente verso posizioni assolutiste e Lafayette non vedrà mai realizzato il suo sogno di un vero governo democratico nel suo paese natale.
Ma dio sa con quanto coraggio quest'uomo ha saputo sognare.

PS: se ci sono inesattezze o imprecisioni me ne scuso. La mia fonte è questo libro intitolato For Liberty and Glory: Washington, Lafayette and their Revolutions. L'ho finito di leggere ieri sera e oltre a farmi fare i conti con la vastità della mia ignoranza mi ha anche ricordato che i libri di storia qualche volta possono essere più appassionanti di un romanzo

5 commenti:

Crazy time ha detto...

anche io ho appena fatto i conti con la vastita' della mia ignoranza.

valeriascrive

Fabrizio Cariani ha detto...

e fra l'altro e' pure riuscito a farsi intitolare almeno tre localita' negli USA (Lafayette, IN, CA, e OR) :D

palbi ha detto...

vale, consogliamoci con la massima socratica vah :)

fabrizio, molte di +. Ho letto che sono almeno 300 (includendo nomi derivati come Fayeteville e robe del genere)

palbi ha detto...

omg: intendevo consoliamoci!!! Ignorante proprio :(

Anonimo ha detto...

il declino della conoscenza inizia con l'età lavorativa...mica x niente i filosofi non lavorano..

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