Di Gomorra (con l'h finale per gli americani) avevo sentito parlare un sacco negli ultimi mesi ma fino ad oggi pomeriggio non ero ancora riuscito a vederlo. Qui chiaramente il film non e' stato accompagnato dal can can mediatico che ha avuto in Italia e credo che in questo momento lo stiano dando solo all'IFC Center (che fra parentesi è uno dei cinema più fichi della città, una versione indie dell'Anteo per darvi l'idea). Ma che ci crediate o no per entrare allo spettacolo delle 15.30 c'era una coda lunga un intero isolato (e ce n'era un'altra lunga giusto un pochino di meno per lo spettacolo successivo quando sono uscito al termine della proiezione).
Il film, d'altra parte, è incontestabilmente molto bello.
Non solo per i temi che affronta e per il fatto che lancia una denuncia coraggiosa ed importante per il nostro paese ma anche dal punto di vista della resa cinematografica.
Sono 4 storie amare di piccola-grande criminalità vissute sullo sfondo del degrado umano e sociale del quartiere di Scampia che qualche volta destano semplicemente indignazione e qualche altra, invece, ti portano a chiederti se sia così facile tracciare la linea che divide vittime e carnefici.
C'è il racconto di una disperazione profonda e strillata a muso duro, che viene rappresentata dai palazzi fatiscenti in cui vivono alcuni dei protagonisti e che con il loro labirinto di corridoi fanno pensare a degli alveari sopravvissuti miracolosamente ad un'esplosione atomica (chi ha curato le scene in questo film ha fatto un lavoro davvero sensazionale).
Ci sono sentimenti gretti come la vanità (soprattutto maschile) e l' avidità che si sostanzia nel gesto ossessivo di contare e ricontare i soldi, ripetuto da tutti i personaggi del film, che si tratti dei boss + feroci o di pezzenti senza alcuna difesa.
E c'è la violenza, scimmiottata in maniera infantile e fine a se stessa dai ragazzini che si ispirano alle scene di Scarface o pianificata con consapevolezza dai capibanda che seminano morte per ottenere soldi e potere.
Quello che il film sembra dire (almeno io l'ho capito così) è che il problema della Camorra non è soltanto questione di cosche, spaccio di droga o ammazzamenti reciproci, per quanto barbari questi fenomeni possano essere. Ma è soprattutto un problema culturale: un modo di (soprav)vivere e stabilire relazioni nel contesto sociale di quella periferia degradata. Non se ne esce con le operazioni di polizia ma definendo nuovi modelli, creando nuove aspirazioni per i ragazzi di quel quartiere. Come ciò possa essere fatto non viene detto. I protagonisti di 2 delle 4 storie decidono di andare via e cambiare vita. Ma cosa li aspetti non lo so.
8 commenti:
grande finchi...
w napulè
ohi sfiguz ma 6 vivo! Fatti sentire
ne parlavo giusto ieri con aelys, il film di Gomorra non e' male, ma, rispetto alla profondita' del libro, gli manca davvero qualcosa.
non l'ho visto o meglio mi sono addormentata.
mi hai fatto venire voglia di riprovare.
valeriascrive
certo addormentarsi davanti a gomorra..mica è facile tra urla sparatorie sgozzamenti ... cmq alby, da noi questo è un tema/film gia nel dimenticatorio...tutto come prima insomma, la camorra è "tornata" nei suoi vicoli dopo la breve comparsata sui grandi schermi. lo sai vero che 2 dei protagonisti sono stati arrestati? indoviona un po' x cosa... be', l' avevano interpretata proprio bene la loro parte
fabrizio, chissà se lo studieranno nei licei tra qualche anno!
vale, fammi sapere dopo che hai riprovato :)
ester, (6 ester vero? firmarsi mai, neh!)...quali sono i 2 personaggi che sono stati poi arrestati?
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/05/la-maledizione-di-gomorra-arrestato-un-attore.html
addiritutta 3 arresti!est
Bellissimo film, concordo
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