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20 luglio 2009

8 a volte mi sembrano scemi

Ci sono delle cose per cui bisogna guardarli con ammirazione gli americani: la capacità di mobilitare risorse in un progetto, la tenacia nel perseguire gli obiettivi, la capacità di voltare pagina e cominciare tutto da capo. Altre volte, però, mi sembrano degli scemi.

Domenica pomeriggio, uno dei tanti water front che da Brooklyn si affacciano sulla city ospita un concertone gratuito. Palbi esce dalla metropolitana tutto di buon umore ma dopo pochi passi gli si para davanti una scena che non gli piace: la solita interminabile coda di 4 isolati mi fa seriamente venire voglia di voltare i tacchi e ritornarmene a casa. Poi pero' prevale l'italiano che c'e' in me e mi dico "Mah, fammi vedere se facendo il vago riesco a infilarmi lo stesso". Sorpresa totale quando arrivo all'entrata del parco e scopro che è divisa in 2: da una parte l'ingresso per il concerto con centinaia di persone in coda, dall'altra l'ingresso al prato e alla spiaggetta con la gente che va e viene a piacimento.
Chiarisco che qui non si parla di Central Park ma di un pratino che sarà 200m di lunghezza per 400 di larghezza. Ma fosse stato anche + grande, vi dico che il palco era posizionato esattamente al confine tra le 2 aree, divise pro-forma da una retina arancione che mi arrivava forse a metà caviglia.

Inutile dire che da questa parte della rete ha preso posizione una cosmopolita comunità di europei (francesi, italiani, spagnoli) che vista la possibilita' di avere un posto praticamente in prima fila non se lo sono fatti dire 2 volte. Di là solo americani...in coda e contenti.

8 commenti:

gap ha detto...

ah, l'arte antica di tagliare la fila..
:)

Anonimo ha detto...

contenti loro..... :)

Zion ha detto...

l'arte del queueing non è del continente europeo (infatti la GB è un'isola...)

^_^'

beh però vuoi mettere una fila ordinata con la classica mandria di pecoroni all'italiana? :-/

Anonimo ha detto...

Comportamento classico italiano, incivile e da furbo. Complimenti

palbi ha detto...

...mmh tipo lanciare il sasso e nascondere la mano?

Marcello Lucky Lucchetta ha detto...

Ciao Palbi!
Mi vien da dire che se ci pensi bene e' una delle cose quotidiane che ti fanno sentire meglio qui negli Usa: "non sentirsi sempre in guerra col prossimo per dimostrare di essere furbi", almeno quando si e' in coda.
Non voglio fare il moralista e soprattutto credo che anche i nativi (generally speaking) abbiano una buona serie di pecche etico/comportamentali pero', giuro...io mi sarei messo in fila. Magari sacramentando in dialetto lombardo, ma mi sarei messo in fila.
Il concerto e' stato bello?
Ciao, Marcello

palbi ha detto...

ciao marcello,

gran concerto !!

La cosa qui e' un po' diversa ma forse dal post non si capisce bene.
Il motivo per cui ho scritto che "a volte mi sembrano scemi" e' perche' non riuscivano a vedere l'alternativa. Per loro andare al concerto significa ASSOLUTAMENTE fare la fila, passare attraverso la security, farsi mettere il braccialettino all'ingresso, andare agli stand con le magliette, ecc... Insomma THE FULL PACKAGE perche' le cose tendono a farle un po' troppo secondo copione (che e' diverso da secondo le regole)

La musica pero' non era meno bella stando dall'altra parte della retina di 20 cm :)

Moky in AZ ha detto...

Mi sa' che e' anche un po' il fatto che se vengono "beccati" a non rispettare regole e copioni, qui rischiano di brutto... come per l'eccesso di velocita'... mai presa una multa perche' andavi a 45 m all'ora invece di 35??

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