Originariamente doveva essere il classico post in 10 punti, ma mi è venuto un po' stitico :)
Sgombriamo subito il campo dai dubbi: Boston è splendida. Assomiglia ad una città europea con i grandi quartieri residenziali e gli spazi verdi eppure è al 100% americana con uno skyline non proprio vistoso ma sicuramente elegante (questa foto l'ho presa da internet, neh)
Viaggiare il giorno del Ringraziamento non è una grossa idea. Non tanto per il viaggio in se stesso che quello tutto sommato è gradevole: i biglietti sono scontati, c'è un sacco di spazio per spapparazzarsi sul sedile e tra i passeggeri si forma quel senso di solidarietà che c'è tra gli sfollati. E' l'arrivo che è traumatico. Locali, pub, ristoranti...tutto chiuso! Sicuro non mi aspettavo la calca del sabato sera ma per una mezzoretta ho avuto quasi paura di dover andare a letto senza cena!
Downtown è attraversata da una linea di mattoni rossi che si chiama Freedom Trail e collega tutti i siti di principale interesse storico. Lo so, lo so...super cheesy, ma anche molto comodo per chi ha a disposizione soltanto un paio di pomeriggi e non può permettersi di perdere troppo tempo andando a tentativi. Tra l'altro di cose da vedere ce n'è parecchie perchè Boston è stata, prima, il teatro principale della lotta per l'Indipendenza americana e, più tardi, uno dei fronti più esposti nella battaglia abolizionista. Conosco assai poco di entrambi gli argomenti ma prometto di documentarmi
La metropolitana si chiama T (cosa che io trovo assai spassosa) e il biglietto Charlie Card (cosa che trovo ancora più spassosa)
Nonostante sia a poche ore di macchina da NY, Boston è una città incredibilmente omogenea dal punto di vista etnico. Pochissimi neri, niente ispanici (!) e tanti, tanti, tanti irlandesi, con irish pub che spuntano a ogni angolo della strada come la gramigna. Io mi stupisco di come ancora oggi nel 2008 (quasi 2009) ci sia gente felice di rinchiudersi in posti oscuri con nomi tipo La caverna del cantore celtico, Alsgaard (scritto con parecchie a), Ubriachiamoci e poi gioiosamente facciamo a cazzotti, etc...
Lo spettacolo del Blue Man Group è assolutamente sensazionale: ispirato, intelligente eppure divertente in modo irresistibile. Guardate questo filmato per farvi un'idea
I bostoniani sono estremamente orgogliosi di una sit-com intitolata Cheers e ambientata in un piccolo bar su Beacon Street (dove ancora oggi si puo' fare una discreta colazione). Vi riporto la cosa solo perchè io di questo Cheers non avevo mai sentito parlare...e non conoscere un telefilm di culto (anche se dei primi anni 80) mi ha lasciato assai sorpreso. O in Italia non è mai arrivato oppure lo trasmettava la rai (che per un ragazzino cresciuto in Lombardia negli anni 80 è un po' la stessa cosa)
Nel nord della città c'è un quartiere italiano. Molto più grazioso, molto più genuino e dove si mangia molto meglio che a Little Italy. Certo, invece di panino dicono panini (con la i per il singolare) e al posto di cannolo dicono cannoli pure lì...ma nessuno è perfetto
MIT e Harvard non potrebbero essere più diversi tra loro. L' MIT è concreto, essenziale, forse un po' grigio. Pero' ha anche una vena incredibilmente visionaria (e nerd) che trova la sua massima espressione nel delirante edificio che ospita il centro informatico. Harvard, invece, è esattamente come uno se la aspetta, con la sua aria da collegio di alto rango: imperiale, posh, magari un po' snob. Di studenti non ne ho visti in giro perchè era un week-end di vacanze ma è facile immaginarsi quelli dell'MIT che indossano occhiali spessi con la montatura nera e improbabili maglioni comprati della mamma e quelli di Harvard con un cardigan bianco e la giacca dell'uniforme viola. Ok, ok adesso sto un po' esagerando...alla fine saranno ragazzi di 20 anni che si vestono come tutti i loro coetanei ma nel profondo un po' così ci si devono sentire perchè quelli sono edifici capaci di infondere il loro spirito in chi li abita quotidianamente...è una cosa che si percepisce
Dopo tanti mesi che sono qui il fatto che sia riuscito a visitare soltanto Philadelphia e Boston grida vendetta! Dal 2009 si cambia musica perdincibacco
se non sbaglio il telefilm fu tradotto in italia come CIN CIN. Ma eravamo troppo piccoli x apprezzarlo (e capirlo)...io a quei tempi mi fermavo a 3 CUORI IN AFFITTO...est
cavolo mi cadi su Cheers!! Non mi ricordo su che rete andasse in onda ma comprese le repliche lo hanno fatto per un po di tempo. Tra l'altro dal telefilm è nato anche uno spin-off "fraiser"
Io dovevo andarci la scvorsa estate poi l'occasione si e' dileguata. Una delle mie amiche e' di Boston e me ne parla sempre con affetto ed entusiasmo..ci andro'...
albi..negli anni 80 ancora non eri coscente di te stesso..ma quale uni, quale lavoro??? eri ancora nella bambagia di Fara D'Adda... ricordati che tu sei figlio degli anni 90 (e dico, per fortuna!)!!!
che figata, non è la prima volta che mi raccontano quanto sia bella ed "europea" Boston. io non ho potuto visitarla. Delle poche cose che ho visto quando abitavo negli states per studiare (qualche mese), ho apprezzato tantissimo Chicago. Chissà se vorrai visitarla...mi piacerebbe un tuo "reportage" in merito :-)
Pochissimi neri??? Niente ispanici????? Non devi aver girato nei posti "giusti"! :-) Scherzi a parte, i bianchi sono una metà, i neri circa un quarto, i latini un 15% e gli asiatici un 7%, quindi "omogenei" fino a un certo punto. E poi mi hai saltato completamente gli italiani, buoni secondi dopo gli irlandesi! :-)
E che mi dici dell'accento? Hai provato a farti dire da qualcuno "pahk mah cah in Hahvid Yahd"?
Comunque, A PARTE che potevi mandarmi due righe (vabbè che tutta l'allegra famigliola stava ringraziando contendendosi il gabinetto), prova pure la Harpoon oltre alla Sam Adams, la prossima volta che passi da Beantown
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12 commenti:
Questa mi manca cazzo! Bella descrizione...
P.S.
MIT tutta la vita!
bravo fincharello...ti proporremo per la prossima guida della lonely planet...!
te la sei bevuta una bella pinta di Guiness????!!!!!
se non sbaglio il telefilm fu tradotto in italia come CIN CIN.
Ma eravamo troppo piccoli x apprezzarlo (e capirlo)...io a quei tempi mi fermavo a 3 CUORI IN AFFITTO...est
cavolo mi cadi su Cheers!! Non mi ricordo su che rete andasse in onda ma comprese le repliche lo hanno fatto per un po di tempo. Tra l'altro dal telefilm è nato anche uno spin-off "fraiser"
jannessinho, sai k non so. Passeggiando per harvard mi sentivo troppo will hunting
sfiguz, guinness??? SAM ADAMS vorrai dire!
ester, dabadababadoo
robis, c'ho proprio un vuoto
Io dovevo andarci la scvorsa estate poi l'occasione si e' dileguata. Una delle mie amiche e' di Boston e me ne parla sempre con affetto ed entusiasmo..ci andro'...
tu negli anni '80 eri in tesi, no?
vediamo vediamo...gli anni 80....senz'altro lavoravo gia' xo' nn mi ricordo com'ero messo con l'uni
albi..negli anni 80 ancora non eri coscente di te stesso..ma quale uni, quale lavoro??? eri ancora nella bambagia di Fara D'Adda... ricordati che tu sei figlio degli anni 90 (e dico, per fortuna!)!!!
che figata, non è la prima volta che mi raccontano quanto sia bella ed "europea" Boston. io non ho potuto visitarla.
Delle poche cose che ho visto quando abitavo negli states per studiare (qualche mese), ho apprezzato tantissimo Chicago. Chissà se vorrai visitarla...mi piacerebbe un tuo "reportage" in merito :-)
Zion
Pochissimi neri??? Niente ispanici????? Non devi aver girato nei posti "giusti"! :-) Scherzi a parte, i bianchi sono una metà, i neri circa un quarto, i latini un 15% e gli asiatici un 7%, quindi "omogenei" fino a un certo punto. E poi mi hai saltato completamente gli italiani, buoni secondi dopo gli irlandesi! :-)
E che mi dici dell'accento? Hai provato a farti dire da qualcuno "pahk mah cah in Hahvid Yahd"?
Comunque, A PARTE che potevi mandarmi due righe (vabbè che tutta l'allegra famigliola stava ringraziando contendendosi il gabinetto), prova pure la Harpoon oltre alla Sam Adams, la prossima volta che passi da Beantown
boston, era il Ringraziamento. Non volevo fare il pain in the ass. Pero' torno sai k mi e' piaciuta!
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