Cioe' sarebbe una pillola (e fino a qui ci siamo) ma serve pure per trattare un sacco di altre cose come la sindrome pre-mestruale. Anzi no, non serve per quella (che in inglese sarebbe la PMS) ma per la PMDD...e qui la conoscenza di palbi degli acronimi e del mondo femminile arriva proprio al capolinea.
Il motivo per cui questo mese ho scelto questa pubblicita e' perche' vi volevo far vedere un'azienda costretta dalla FDA (un'agenzia del ministero della salute) a mandare in onda una versione rivista dei suoi spot, scusandosi della confusione ingenerata dalle comunicazioni precedenti (giudicate troppo leggerine) e spiegando quali sono i reali effetti dei suoi medicinali.
Oh chiaramente si tratta sempre di un'azienda farmaceutica...quindi state pur tranquilli che non e' colpa del vostro inglese ma e' proprio che non si capisce niente e punto neanche nel nuovo spot.
In Italia non ho mai visto una cosa del genere ma mi sembra di ricordare che, a volte, il tribunale obbliga le aziende ad acquistare delle pagine di quotidiani per comunicare smentite o chiarimenti, giusto?
Sì, in Italia a volte capita che il tribunale obblighi a delle smentite ma mai in tv, mi sa
RispondiEliminache tanto ora che il tribunale costringe qualcuno il medicinale è come minimo fuori commercio!!! :(
RispondiEliminagiusto: in italia c'e' una legislazione all'apparenza molto dura in materia di pubblicita' ingannevole. Fu utilizzata in passato per il latte parmalat Omega 3, per esempio.
RispondiEliminami piace quel "all'apparenza" :)
RispondiEliminasecondo me, la pubblicita' e' stata resa intenzionalmente incomprensibile... voglio dire: che motivazione hanno a rendere accessibile il messaggio della smentita ?
RispondiEliminaah sì, questo e' poco ma sicuro! Si sono attenuti alla forma richiesta dalla FDA (che in quanto ente burocratico solo di forma ci capisce) senza preoccuparsi di passare la sostanza del messaggio. Case farmaceutiche, insomma...che vuoi farci?
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